12,00 €
Autore: Marco Ignazio de Santis
Editore: Genesi Editrice
Formato: libro
Collana: Le Scommesse, 448
Pagine: 80
Pubblicazione: 2016
ISBN/EAN: 9788874145256
Sogni di ossessioni e di libertà
PREMESSA
La potenza del riso e l’umorismo hanno intrigato una larga schiera di uomini seri, oltre a quelli sopra citati. Lo stesso Leopardi riprese gli appunti riportati nel suo privato Zibaldone in un’opera destinata alla pubblicazione, i Pensieri, probabilmente in una stesura meno efficace di quella affidata al suo brogliaccio personale: «Grande tra gli uomini e di gran terrore è la potenza del riso: contro il quale nessuno nella sua coscienza trova sé munito da ogni parte. Chi ha coraggio di ridere, è padrone del mondo, poco altrimenti di chi è preparato a morire». Il riso avvicina gli affini e separa i dissimili.
Il riso è una straordinaria forma di resistenza, difesa e contrattacco nei confronti delle insidie e dei dolori della vita, come pure nei riguardi della malvagità e della stupidità umana.
Il valore liberatorio, catartico, protettivo e a volte terapeutico del riso costituisce la prima ragione che mi ha condotto alla ripubblicazione dei versi umoristici e satirici apparsi in anni diversi in riviste e pubblicazioni varie.
La volontà di salvare dalla dispersione quei testi pubblicati un po’ alla volta in sedi differenti, dal 1986 al 2002, è stata la seconda spinta che mi ha mosso a radunarli in un solo volumetto. Ho escluso da questa raccolta solo gli epigrammi più datati a causa della scomparsa dei protagonisti eponimi delle stesse poesie. In compenso ho inserito alcuni inediti nella stessa sezione (Intellettuali d’Italia) e in altre.
La terza motivazione è data da un minimo di interesse suscitato dai miei versi ironici e satirici nelle comunità di lingua slovena e serba. Gli epigrammi pubblicati nella rivista «La Vallisa» nel dicembre 1991 sotto il titolo di Intellettuali d’Italia attirarono l’attenzione di Jolka Milič, che il 19 maggio 1992 ne parlò nella pagina culturale del giornale «Primorski dnevnik» (Quotidiano del Litorale), diffuso a Trst (Trieste), Gorica (Gorizia) e Čedad (Cividale del Friuli). In séguito, quattro miei limerick risalenti al 2002 sono stati tradotti in serbo da Marijana Savatović nel libro Kralj špageta i kraljica vila (Il re dello spaghetto e la regina delle fate) uscito a Novi Sad nel 2009.
Prevedo che qualcuno, dimenticando che in letteratura esiste anche il divertissement, storcerà il naso durante la lettura di questi versi, ma non posso farci niente. La poesia sorridente, bizzarra e ridanciana è fatta così, ha tante finalità e funzioni: ludica, taumaturgica, consolatoria, metaletteraria, parodistica, umoristica, satirica, sarcastica, caustica, goliardica, grottesca, iconoclastica, dissacratoria, ironica e autoironica. E tutte mi sembrano irrinunciabili.
D’altra parte, ho scritto queste poesie per divertirmi, per prendere in giro alcuni personaggi importanti o ritenuti tali e soprattutto per prendere in giro me stesso, attenuando lievemente la severa massima del filosofo George Santayana: «Forse la sola vera dignità dell’uomo sta nella sua capacità di disprezzarsi». Perciò, se il principale bersaglio dei versi – esplicitamente o implicitamente – è il sottoscritto, spero che i lettori vorranno usargli magnanimamente un po’ di indulgenza.
Marco Ignazio de Santis
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