Giovanni Cristini esordì in poesia con La strada della croce (Genova, «Il Gallo», 1950), cui seguirono Concerto grosso (Firenze, Vallecchi, 1959), I chiodi e i dadi (Vicenza, La Locusta, 1961) e, dopo oltre vent’anni di silenzio, Cartoline dalle Dolomiti del Brenta (poesia a due voci) in collaborazione con Aldo G.B. Rossi (Milano, I.P.L., 1985) e Weekend in terra straniera (Milano, I.P.L., 1986), che vinse il Premio Nazionale Clemente Rebora. Pubblicò inoltre due saggi sui favolisti Perrault e I Grimm (Brescia, La Scuola, 1954 e 1966), un saggio su Luigi Santucci (Milano, Mursia, 1967), un libro per ragazzi I grandi poemi dell’umanità (Milano, Rizzoli, 1964) e un libro di prose Sulle rive del lago (Milano, Edizioni Paoline, 1990). Nato a Brescia nel 1925, si era trasferito nel 1955 a Milano dove ha svolto un’intensa attività giornalistica e in campo editoriale dirigendo, fra l’altro, il mensile bibliografico-culturale “Il Ragguaglio Librario”.
È morto, dopo breve malattia, il 12 novembre 1995.
“La sua poesia è caratterizzata da un forte sentimento di religiosità, vissuta come una personale avventura di ricerca, di inquietudini e di conferme” (Luigi Santucci).
Sono usciti postumi: Poesie (1978-1995), Milano I.P.L. 1997; Lettera ai figli, Milano, ed. San Paolo, 1998; e la raccolta di tutta l’opera poetica Tutte le poesie con testi inediti, Novara, Interlinea, 2003.
I commenti sono chiusi