Portogruarese d’origine, vive fin dalla giovinezza a Trieste, ove studiò con i docenti B. Maier, V. Mathieu, M. Campo e si laureò con V. Verra e A. Del Noce. Si perfezionò alla “Ecole des Hautes Etudes” della Sorbona con J. Orcibal. La sua tesi fu la prima pubblicazione scientifica: Fénelon e il quietismo (Udine 1968). Insegna Storia delle Religioni e Storia dell’Età dell’Illuminismo presso la Facoltà di Scienze della Formazione.
Ha fondato (1970) il “Centro Studi Storico-Religiosi Friuli-Venezia Giulia” con un gruppo di docenti universitari per promuovere la ricerca scientifica regionale. La sua produzione storica riguarda il quietismo, il giansenismo e la storia dell’Istria e del Friuli.
Opere pubblicate: di storia, Introduzione al giansenismo italiano (Trieste 1970); Il monachesimo benedettino del Friuli (Venezia 1977); Cattolicesimo a Trieste (Trieste 1980); Ricerche storico-religiose su Trieste (Trieste 1984); Istria religiosa, a cura (Trieste 1989), Introduzione a Rosmini, a cura (Stresa-Trieste 1992).
Le ricerche dell’ambito letterario nate dalla meditazione e dai rapporti diretti con U. Saba, B. Marin, G. De Luca, L.C. Cergoly, F. Tomizza, M. Milani, D. Barsotti riguardano Manzoni, Bremond e gli esponenti della grande stagione culturale triestina; esse si trovano, oltre che in riviste specializzate, inTrieste tra umanesimo e religiosità, a cura (Trieste 1986); Ricerche su Ivan Trinko, a cura (Udine 1986); Pia Rimini (Trieste 1978); Ugo Mioni scrittore popolare (Trieste 1988); Giordana Stuparich(1999); Cultura cattolica rosminiana tra ’800 e ’900 (1999); Storia della Spiritualità Italiana(2002); Il fenomeno Turoldo (2004); Cattolicesimo e cultura in Istria, a Trieste e in Friuli (2006).
Di poesia ha pubblicato presso l’ed. Parnaso (Trieste): Amo Trieste (1995); Trieste città del Canzoniere (1996); Notturno a Trieste (1997); Carso sublime (1998); Lassù S. Giusto (1999); Col vento del Millennio (2000) e La pietà d’un verso (2001); L<’Angelo del sogno (2002); Quassù la fantasia (2003); Il Canzoniere dell’anima (2004); La rincorsa di Dio (2005); Fragile d’infinito (2006);La contemplazione del silenzio (2007).
Profilo critico: Di lui hanno scritto rilevandone il senso dello stupore e del mistero nel coinvolgimento di Dio, dell’uomo e della natura; la musicalità; la dotta scrittura; l’inquieto scavo psicologico in una sensibilità di tenera umanità e di tensione mistica: B. Maier, F. Cossutta, F. Finotti, C. Chiodo, S. Brossi, L. De Luca, E. Andriuoli, S. Demarchi, M. Milani, G. Marchetti, J. Milic. Altri inoltre (R. Frattarolo, D. Barsotti, R. Romani) riservano un posto nella poesia religiosa del XIX sec. a Zovatto accanto a C. Rebora e a D. Turoldo. Su di lui è stato pubblicato nel 2002 il testo Trieste e un poeta: Pietro Zovatto; G. Cavallini, Pietro Zovatto tra storia e poesia (2005).
MOSÈ
Brucia la fiamma
il condottiero della libertà.
GIOVANE
Amo il sapere del vero
senza discrezione degli affetti cari.
LA PREGHIERA DELL’ATEO
d’eterno silenzio.
LIRICA TRIESTINA
In un angolo remoto
nostalgia di pianto.
PECCATO A SAN GIUSTO
Come a poeta tragico
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