Aforismi, pensieri e riflessioni

Sulla falsariga leopardiana dello zibaldone, che sdipana gli sviluppi di una riflessione interiore quasi in chiave di pensiero poetante, in un progressivo illimpidire dei contorni, delle sfumature, dei colori, come il cammino chiarificatore del sole e che balugina con visioni aurorali il mondo, sicché animali, piante ed oggetti via via escono dalla tenebra e dalla confusione delle ombre ed acquistano la forma vera della realtà: l’antologia di Aforismi, pensieri e riflessioni è una raccolta d’autore scritta in chiave di attesa e di ricerca dell’illuminazione, una sorta di pentecoste laica e, in un qualche modo, nietzschiana, cioè da oltreuomo, come è proprio di colui che – in parole povere – fa da sé e fa per tre, perché non attende la triade divina per cercare di darsi l’orientamento nel mondo, come il detto popolare suggerisce di fare. Tra sentenze lapidarie, proposte accennate, ipotesi probabili e suggerimenti augurali la raccolta di Bruno Bosio corre come un ruscello alpino limpido e scintillante, di balza in balza, fino a chetarsi nella pianura dei consensi universalmente accettabili. Tuttavia, quanta ironia esiste nelle sue argomentazioni, insieme al gusto per il paradosso, alle punte di cinismo, alle pungolate, in una genialità nell’uso della parola e nell’elaborazione della locuzione verbale che richiama lo spirito di Oscar Wilde, forse tra i più validi aforisti classici dell’Ottocento. I tempi, da allora sono pa­recchio cambiati, ma come il Filosofo ammonisce, “ogni giorno il sole sorge sempre giovane” (Eraclito), per cui ogni giorno “c’è tutto da rifare”, come sosteneva perentoriamente Gino Bartali: e rifarlo in compagnia discorsiva con il pensiero di Bruno Bosio è una lettura veramente allettante.

Sandro Gros-Pietro