Cadono foglie senza rumore

Motivazione di Giuria:

Pierantonio Milone, autorevole uomo di medicina nonché studioso di lettere e filosofia, inoltre apprezzato pittore, con il libro Cadono foglie senza rumore ha illustrato in chiave confidenziale, non disgiuntamente dal perseguire un obbiettivo etico, il suo personale percorso di vita e di fondamentali scelte, contraddistinto dal continuativo dialogo di ricerca interiore di Dio come supremo rivelatore dello scopo primario della vita, ritrovandolo con sicurezza nel dono universale dell’amore.
Per l’alto significato umanitario e per lo splendore della vastità e della profondità degli studi acclarati nel testo, la Giuria de I Murazzi all’unanimità attribuisce la Dignità di Stampa.

Cadono foglie senza rumore è un libro di rara complessità strutturale, in quanto riunisce in sé i caratteri della comune opera memoriale d’autore, congiuntamente a un dichiarato intento apologetico di celebrazione della figura del Cristo come rivelatore agli uomini dello scopo ultimo della vita umana consistente nella realizzazione del dono dell’amore. Infine, la struttura, oltre ad essere ispessita e densa di argomentazioni filosofiche, religiose ed etiche – svolte sempre in chiave autobiografica – è ulteriormente caratterizzata dai brevi, ma significativi inserimenti della Poesia, all’inizio di ciascuna sezione. L’opera celebra la soggettività dell’individuo come forza decisiva di realizzazione di ciascun destino terreno e, quindi, demanda alla volontà di ogni persona la ricerca del Bene e l’orientamento verso la luce: è un percorso contrassegnato da gioie materiali e affettive, tutte di natura fugace, e da tormenti, nostalgie, malinconie dell’anima, tutte di carattere continuativo e persistente. Il valore del soggetto consiste nella suprema capacità di esaltazione avvalorata dalle esperienze di vita realizzate col fine di perseguire il trionfo conclusivo dell’amore, come unico esito che renda silenzioso e angelico il trapasso – in metafora la silenziosa caduta delle foglie – simile al biblico canto degli angeli, cioè al silenzio dell’eternità. Il libro è sicuramente una coraggiosa testimonianza di fede religiosa, ma è anche sofferto e contrappuntato dall’eroicità di accettazione paritaria dei valori avversi, cioè della negazione della fede e dell’ostentazione dell’agnosticismo. Nel testo si realizzano due diversi viaggi nel tempo: il viaggio nel tempo della vita di un uomo, che è l’Autore; e il viaggio nel tempo della civiltà umana, dalla venuta di Cristo all’attualità. I due tempi si confondono e si fondono in un’unica indagine di consapevolezza e di amore universale.

Sandro Gros-Pietro