Premessa dell’editore

Il valore dell’opera e la dignità dell’Autore trionfano sull’emozione dell’affetto che provo per l’Amico con cui ho condiviso oltre quarant’anni di collaborazione sodale. È il monumento possente e fantastico della Parola che egli mi ha consegnato da editare a campire e a colmare ogni spazio possibile dei sentimenti. Non riesco a figurarmi altri autori contemporanei che abbiano donato alla civiltà italiana una simile ricapitolazione del vero sapere: la ricognizione inesausta dalla chioma alle radici e ai luoghi viciniori dell’albero della conoscenza, in tutti i tempi della Storia. Si tratta di un’opera di laica religiosità, ma mentre lo scrivo mi rendo conto di avere inciampato nel vuoto di uno slogan intellettuale. L’inquadramento di questo libro, Dialogo infinito, che è composto dai quarantotto libri di Poesia della Biblia di Giorgio, è una fede che prende spunto dalle riflessioni di Luigi Pareyson sul “personalismo ontologico”, quale unica prospettiva di credo dell’uomo post-moderno: la vicenda personale del rapporto con la vera sapienza. Il trionfo della metafora e la dimensione della parabola costituiscono l’intero orizzonte degli eventi possibili nel Dialogo infinito con Dio, che ogni uomo di buona volontà deve necessariamente condurre nel corso della sua vita, se vuole attribuire una dignità al suo transito effimero nell’esperienza terrena. Ho il cuore colmo di riconoscenza per lo studio devoto, puntiglioso e acclarante che ne ha fatto Valter Boggione. Ho l’animo invaso dalla gioia per la risposta immediata che i poeti di tutta Italia mi hanno inviato da ogni parte del Paese all’invito di celebrare con la loro luminosa testimonianza il Dialogo infinito, intercorso tra loro e l’Autore.

Sandro Gros-Pietro

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