Luce è una bellissima donna che ama godersi la vita nel lusso, nel tempo libero e vacanziero, circondata da attenzioni e occasioni erotiche, sostanzialmente è una moglie allegra, ormai stufa del marito, dedito più di tutto a lavorare e ad accumulare montagne di ricchezza. Pericle, dal pomposo nome di uomo politico e stratega militare, è invece un attualissimo uomo d’affari internazionale, scende da un aereo e sale su un altro, trascura la moglie Luce e il loro unico figlio, finito in un esclusivo collegio per rampolli di genitori ricchissimi. Felice è l’amico improvvido di Pericle, destinato a recitare il ruolo del gatto che mangia nell’altrui piatto, vive alle spalle dell’amico e ne insidia la bella moglie, la quale sta tramando di disfarsi del marito come presenza fisica, nonché di succhiargli una miliardaria liquidazione maritale e vivere una seconda vita sfaccendata insieme all’amante. C’è da chiedersi se in tanta ricchezza materiale ci sia anche la luce dell’amore. Pericle si dichiara innamoratissimo della moglie Luce, la quale si dichiara innamoratissima dell’amante Felice, il quale, invece, a dispetto del suo nome eudemonico, si dichiara disperato per il perfido intrigo internazionale di commercio di droga in cui è finito. Ben presto scopriremo che ciascuno dei tre è un mentitore, poiché ciascuno di loro si pone come unico scopo la soddisfazione della propria egocità. Ma quale potrebbe essere l’Ego di ognuno, se in verità per ciascuno vale la situazione pirandelliana di ero un altro? Arriva in capo a Pericle una malattia incurabile, destinata a rubargli la vita nel volgere di pochi mesi. La divertente commedia salottiera assume le pieghe inopinate della tragedia, almeno per il povero Pericle, destinato a perdere l’impero finanziario. Tuttavia, ancora una volta l’esito finale era un altro. La tragi-commedia di Mario Tassinari affascina per l’alacre grazia di modi con cui è descritta la sottigliezza dell’inganno che anima il trasformismo dei tre interpreti. Alla fine, ci sarà qualcuno a pagare pegno per tutti?

Sandro Gros-Pietro

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