La poesia di Rossella Cerniglia assume sempre uno sviluppo poematico capace di estendersi per una doppia vastità e profondità sia in termini di lunghi tempi sia in intrecci di complessità di temi e di contenuti. Al centro della poetica di Rossella Cerniglia si è sempre collocato il Mito come totalità del dicibile di valenza universale per rappresentare il corso di un’intera civiltà umana, rintracciabile tra la leggenda, l’immaginazione, la fiaba e la fede. Nella complessità delle tematiche affrontate, assume notevole rilevanza l’analisi psicologica dei processi di invenzione, di documentazione e di rappresentazione del mondo reale, attraverso il sogno, dilatato in un viaggio enigmatico verso un oltre indefinito, come d’altro canto emerge con rilevanza il risveglio dotato di un potere taumaturgico, che illumina di luce il giorno, Nel buio ti sporgi / per venire alla luce / o mio mattino, con suggestive immagini di flussi acquorei e vitali, Una fontana viva / chiccolando / le sue acque spargeva / dal ciglio di una conca.
Il titolo del libro, Il corpo inquieto del giorno, è locuzione di matericità e di spiritualità del viaggio di conoscenza e di immaginazione dell’intera vita, che allo stesso tempo diviene esplorazione nel succedersi di tutti i tempi, tra il passato, il presente e il futuro. La Poesia è rappresentazione non solo della conoscenza umana, ma in simultanea dell’azione umana. Di conseguenza, si introduce immediatamente nel discorso poetico una coscienza etica di distinzione tra le forme del Bene e quelle del Male e della loro necessaria complementarità, perché in assenza dell’uno non si potrebbe definire l’altro e viceversa. Ciò giustifica un sentimento di estraneazione o di sbigottimento al palesarsi di ogni esito conclusivo dei rapporti in corso, e il mare urla / nelle tue onde / tormento e gloria.
L’ideazione tripartita del viaggio – con la suddivisione del libro nelle tre sezioni Enigma dell’etereo sogno, cui segue Il profilo dell’ombra, e si conclude con Il volto tenero dell’aria – rimarca la concezione di un contenitore formale del discorso poetico, non lasciato all’accadimento casuale delle emozioni o degli accadimenti quotidiani, ma concepito come viaggio di esperienza e di sapienza congegnato secondo quella taumaturgia di cui si è accennato.

Sandro Gros-Pietro

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