Il diario di Ada riunisce le caratteristiche dell’horror e del romanzo psicanalitico. È il memoriale di Ada, una bella fanciulla destinata a crescere tra paura e persecuzione, dopo avere avuto un incontro con Satana. Diverrà maestra e vivrà a contatto con ignari scolari, tuttavia condurrà una doppia vita di incubi, trasfigurazioni del reale, violenze e delitti, che si protrarranno in un vortice inarrestabile di smarrimento e perdizione, con un prezzo finale da pagare che servirà a favorire il trionfo finale della luce e della bontà. Benché la vicenda sia ambientata in località nostrane e ai tempi d’oggi, il romanzo si avvale di una collocazione fantastica di tipo gotico, con paesaggi dell’inconscio tanto paurosi quanto irresistibilmente affascinanti, tra suore assassine, preti dediti alla lussuria, medici psichiatri folli e molti altri fantasmi di un’immaginazione scatenata e sempre sorprendente. Lo stile della descrizione è volutamente impostato alla grammatica e alla morfologia delle espressioni alternative e inusuali, anche se facilmente comprensibili e sempre accattivanti. È un libro che ipnotizza il lettore dalla prima all’ultima pagina e che scorre via veloce, come i sogni del sonno profondo.

Sandro Gros-Pietro
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