I Murazzi per l’inedito 2020
(Primo premio assoluto Saggistica)

 

Motivazione di Giuria:

Il saggio di Sara Teresa Russo è dedicato al testo teatrale in tre atti di Italo Svevo La rigenerazione, rimasta inedita alla morte dello scrittore triestino avvenuta nel 1928 e pubblicata solo nel 1960 in Commedie dal critico d’arte triestino Umbro Apollonio. La studiosa pisana contestualizza l’opera non solo all’interno della vasta produzione narrativa e teatrale di Svevo, ma anche e soprattutto in rapporto alle tendenze teatrali d’e­poca e a confronto con gli sviluppi della psicanalisi e dell’interpretazione dei sogni di Freud, essendo la pièce ca­rat­te­riz­za­ta dall’introduzione di un sogno a scena aperta, al termine di ogni atto: il protagonista Gianni Chierici “istituisce una sorta di parentela con l’incanutito Zeno Cosini”. Ampia di considerazioni e di approfondimenti appare l’attenzione resa dalla saggista nei confronti del tema centrale della vecchiaia e dei tentativi, anche in rapporto alla scienza d’epoca, di ringiovanimento trattati da Svevo nei romanzi, racconti e nelle tredici commedie, in speciale modo in quest’ultima.
La Giuria de I Murazzi, per la Sezione Inedito di Saggistica, attribuisce all’unanimità a Sara Teresa Russo il primo premio assoluto, con pubblicazione gratuita dell’opera.

 


La rigenerazione
, ultimo testo teatrale di Italo Svevo, è stato composto presumibilmente fra la primavera del 1927 e l’inizio del 1928. Rimasto inedito e incompiuto alla morte del suo autore, ha trovato una collocazione editoriale solo nel 1960 nel volume Commedie curato da Umbro Apollonio. Ed è a quest’ultimo che si deve il titolo dell’opera desunto da un abbozzo di commedia, poi andato perduto, che lo scrittore triestino concepì nel 1881. Un’analisi onomastica di La rigenerazione offre l’occasione di riflettere sui rapporti che il dramma intrattiene con altri testi di Svevo coevi o precedenti e, anche, di comprendere il processo di rielaborazione cui l’autore triestino ha sottoposto la lezione freudiana.
La pièce, divisa in tre atti, ruota intorno alla figura di Giovanni Chierici, commerciante triestino in pensione che, non accettando la propria vecchiaia, decide di sottoporsi a un intervento di ringiovanimento nella speranza di riguadagnare la stima e la fiducia dei familiari. L’operazione, che si rivelerà essere un imbroglio, spinge il raggirato Giovanni a comportarsi come un giovane e a spezzare le convenzioni borghesi nelle quali aveva vissuto infelicemente e inconsapevolmente fino a quel momento. In particolare, risvegliato l’istinto sessuale, egli corteggia con insistenza la cameriera Rita, su cui proietta il ricordo di una ragazza amata nella giovinezza. I suoi atteggiamenti sconvenienti gli alienano però l’affetto della figlia Emma, da poco vedova di Valentino, e suscitano la compassione della moglie Anna: Giovanni, disorientato da queste reazioni, deciderà alla fine di accettare la propria condizione di vecchio tornando a ostentare la moralità che la società in cui vive esige.

s.t.r.

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