Maxima debetur puero reverentia. Chi ha scritto queste parole si chiamava Giovenale. Vogliono dire: «Al fanciullo si deve il massimo rispetto». Ogni bambino, infatti, è già oggi la persona che diventerà adulta un domani. Un coraggioso esploratore, un osservatore attento che, incuriosito dalle possibilità dell’Universo che solo la fantasia rende visibili, si appresta a percorrere le strade che da tempo gli adulti hanno abbandonato. Se questi ultimi riprendessero in mano i loro sogni di bambino potrebbero accorgersi che sono ancora quegli stessi fanciulli che un tempo percorsero chissà quali meravigliosi sentieri dell’immaginazione.

Una quarantina di racconti brevi da leggere in ogni momento della giornata, ma soprattutto prima di andare a dormire. Magari insieme, in famiglia, avvolti dal tepore di casa. Sulle ali di un instancabile voltolino l’autore sorvola molto di ciò che egli ha visto e vissuto fino a oggi: dalle campagne sarde, scrigni di avventurose scoperte infantili, alle coste frastagliate della Liguria, luoghi per lui di passaggio e di fervente immaginazione; dalle grandi città d’Italia, che egli descrive come frenetiche fucine di caos e di solenne memoria storica, ai pianeti fantastici che custodiscono verità, conoscenze e desideri che sanno un po’ di nostalgia e un po’ di desiderio. Come a dire che viaggiare attraverso la fantasia, in fondo, è una delle più serie missioni della nostra esistenza.

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