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Autore: Virgilio Atz
Editore: Genesi Editrice
Formato: libro
Collana: I Frombolieri, 108
Pagine: 104
Pubblicazione: 2018
ISBN/EAN: 9788874146598
Il generoso impeto di conoscenza archiviata e nascosta negli antri della memoria e da lì ripresa per maieutica e riportata alla consapevolezza della ragione, in una “coerenza del minimo”, nell’abbondanza dei riferimenti, nell’affollamento dei particolari, nel naufragio dei relitti, nella pienezza della logica, nell’assonanza degli accostamenti – i voli pindarici e le equazioni esatte di interdipendenza – costituisce il fitto discorso poetico di Virgilio Atz contenuto nel suo libro di alta Poesia della filosofia e delle occasioni di riflessione sulla vita. La Giuria del Premio I Murazzi 2018, per il fascino e per la lucidità pertinenziale di un discorso poetico sempre agganciato al grande enigma sapienziale della ragione e alla sua impotenza davanti al mistero, attribuisce il Premio per l’Inedito con unanimità dei consensi.
Nota dell’Editore
La non-poesia di Virgilio Atz è una poesia a tutti gli effetti: interpretazione del mondo, come ricognizione delle possibilità di riflessione del pensiero umano e di ricapitolazione delle conoscenze sugli eventi, sui fatti, sulle parole pronunciate, incorniciate, disattese, celebrate e disperse. Nel suo viaggio intorno e dentro la memoria esiste il minimo di tutto che sostanzialmente si equivale al massimo di niente. Emotivamente, ci appare come un discorso socratico, come fosse il metodo platonico della maieutica: cioè, il cavare fuori, fare uscire dalla memoria, ciò che dentro vi è contenuto. Tuttavia, anche Heidegger riprende il metodo di Platone e molto prima di lui Agostino e Plotino e ovviamente i neoplatonici. Ma non si deve intendere la poesia di Atz come un sistema brevettato di “pensiero poetante”, neppure come una tangente quasi tracciata verso l’oltre della ragione. In fondo all’anima di questa poesia – se mai sia concesso attribuire un’anima quasi iperuranica alla poesia – c’è semplicemente un maestoso e ammirevole spettacolo della ragione che chiama alla ribalta i suoi poteri di fascino, di persuasione, anche di azzardo e di contraddizione. C’è un delirio di possibilità della parola, che supera i limiti dell’abbondanza e che diviene moltiplicazione frattalica di possibilità espressive.
Sandro Gros-Pietro
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