Per correr miglior acqua alza le vele

Non è facile sapere fare il nome di un autore contemporaneo della poesia italiana che abbia saputo fornire di sé un’immagine altrettanto gentile, colta e umile quale quella che ha consegnato alla storia della Poesia italiana il poeta di Santa Maria di Castellabate la cui fama è riconosciuta sia in Italia sia all’estero, Gianni Rescigno. L’omaggio di molti poeti e di altrettanti critici è documentato in questo bel libro commemorativo che il poeta e critico Luigi De Rosa, devoto amico del poeta salernitano, aveva iniziato a comporre quando lo scrittore era ancora in vita. L’obbiettivo principale della scrittura è costruire la memoria dell’umanità, affinché la vita non appaia come un vuoto a perdere, che si butta via quando abbia terminato di scialare l’energia che contiene, ma venga invece valorizzata nell’insegnamento che se ne può trarre. Per questo motivo Gianni Rescigno ha dedicato l’intera sua vita alla scrittura, per fare sì che, oltre alla vita biologica che si è consumata, ci sia una nuova vita comune di Gianni Rescigno, colta in eredità come esempio e come monito di valori culturali e territoriali da lui difesi e diffusi, e si possa dire con Dante, per correre miglior acqua alza le vele / ormai la navicella del mio ingegno, da intendere in senso metaforico non già come passaggio dall’Inferno al Purgatorio, ma come passaggio dalla dimensione dell’io individuale del poeta, alla funzione di memoria storica collettiva.

È sicuramente siffatto l’augurio dell’Autore di questo im­portante libro, Luigi De Rosa, ed è anche nei voti dei critici e dei poeti che da ogni regione d’Italia hanno testimoniato nelle pagine del libro, La grande poesia di Gianni Rescigno, il loro plauso e il loro convincimento sull’opera dello scrittore campano. L’augurio è che la Città che gli ha dato i natali accolga con affezione e con devoto rispetto l’importante lascito poetico di questo suo benemerito figlio, la cui opera negli anni ha sviluppato un canto celebrativo dedicato al suo luogo d’origine, eletto come simbolo universale dell’attaccamento di ogni essere umano alla propria Patria, agli usi, alle tradizioni, alle fisionomie caratteristiche dei luoghi, dei mestieri umani, degli edifici, delle persone che costituiscono l’unica grande ricchezza nella vita dei giusti, spesa nella contemplazione e nella difesa dei valori comuni della civiltà. È nella speranza di chi ha editato questo libro, come lo è sicuramente in quella dei futuri lettori, che il nome di Gianni Rescigno venga richiamato alla vita dalla sua Città, proprio con l’intento che si renda strumento atto a eternare i valori della vita, così nobilmente rappresentata in tutte le sue opere.

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