Che l’autore non meriti un’autobiografia (come lui stesso cita nella premessa) è da discutere, perché la storia di una vita, che è la storia di un amore, trova tra le pagine di un volume particolare e intrigante un suo motivo di essere, che senza il protagonista e la sua visione disincantata non potrebbe testimoniarci un periodo passato quasi nell’oblio dei molti.
La musica è (in)finita porta con sé le im­magini di quegli anni in cui la mia generazione ha incontrato la ribellione, il Sessantotto da qualsiasi parte sia stato vissuto; anni in cui si è sovvertito l’ordine di molti capisaldi, si sono invertite le tendenze nella musica come nel quotidiano. Più che le immagini, però, è la testimonianza diretta che ci trasporta tra le note di quel periodo: canzoni dense di opinioni per “un ragazzo che come me amava i Beatles e i Rolling Stones” raccontate da un giovane aspirante “quintobeatle”, sa­bau­damente in equilibrio tra dovere e piacere, in pieno furore creativo e senza autocommiserazioni, nonostante l’incontro con il Fato crudele.
Gli episodi che si susseguono portano in loro il senso di realtà, ma ciò che maggiormente rende il testo accattivante è l’umorismo con il quale l’autore si vive e si giudica con il senno di poi.
Un libro da leggere una prima volta rapidamente per cogliere tutti i ricordi che i titoli fanno emergere… poi una seconda volta per gustarne la scrittura elegante e priva di forzature, così rara oggi!

Chicca Morone

Anno Edizione

Autore

Collana

Recensioni

Non ci sono ancora recensioni.

Scrivi per primo la recensione per “La musica è (in)finita”

Il tuo indirizzo email non verrà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati