Il binomio Letteratura e Società, così ricorrente nella cultura dotta degli studiosi (basti pensare all’omonima rivista fondata in anni recenti dal compianto Antonio Piromalli), viene presentato da Franco Nicoletti nella sua vasta opera estesa su tre organici volumi, di cui proponiamo ora il secondo Dai signori dei castelli alla rivoluzione delle macchine, come se fosse un’endiadi armonica di astrazione e di fattualità, cioè di parole usate per raccontare i fatti, e di eventi che hanno suscitato a specchio le parole con cui quest’ultimi sono descritti, forse anche in una dinamica di consequenzialità e di interdipendenza, ma certamente con una primazia della realtà sull’elaborazione ideologica. Suggerisce l’Autore nella sua premessa: la realtà non rincorre le idee, sono queste che da essa scaturiscono. Le condizioni materiali imposte dalla storia sono alla base delle teorie di pensiero e delle espressioni artistiche che nei secoli le civiltà hanno elaborato. Similmente si dice che le condizioni ecologiche e ambientali sono alla base dell’evoluzionismo darwiniano delle specie viventi, e non può essere viceversa. Eppure si riscontra quanto le attività delle specie viventi abbiano saputo modificare e condizionare l’ambiente ecologico, talvolta facendolo evolvere in qualcosa di totalmente diverso. Basti pensare al lavoro nei millenni fatto dai coralli, che hanno totalmente modificato le condizioni ambientali degli atolli o al decadimento e alla trasformazione delle foreste in miniere di carbone e a tanti altri casi che sono utili a svelarci come l’evoluzionismo di Darwin abbia effetti anche sull’ambiente. Similmente, l’elaborazione delle idee degli uomini può agganciarsi alle condizioni materiali della vita in un rapporto di reciproca interdipendenza, che fa divenire il binomio Letteratura e società un’endiadi unitaria, come fosse le due parti di una stessa cerniera, anche se una di esse pare essere la madre che sorregge la figlia, cioè il perno fondamentale su cui poggia la porta ovvero l’anta dell’armadio.
Franco Nicoletti racconta la meravigliosa storia della vita umana rivissuta nei cento volti delle civiltà che hanno preceduto la nostra e nei milioni di volti delle vite degli uomini che sono stati protagonisti di fatti memorabili o autori di opere intramontabili, attraverso cui hanno raccontato e tramandato tutto lo sterminato patrimonio di idee di cui l’uomo moderno oggi dispone. L’opera di Franco Nicoletti rappresenta il viaggio nell’unica eternità che realmente può conoscere e documentare con verità e bellezza l’uomo moderno: l’eternità del continuo rinnovamento e della perenne rinascita dell’uomo da se stesso, dai suoi progenitori, affidando ai propri discendenti il testimone da condurre avanti. È un libro tanto più bello e affascinante perché è scritto da uno studioso che ha abiurato il linguaggio sesquipedale della magniloquenza per adottare invece la comunicazione cordiale e colloquiale con il lettore. Quasi un’illustrazione in via confidenziale, che rende avvicinabili con familiarità anche i personaggi più pettoruti e coturnati dei grandi eroi del passato. Un libro impagabile, che si legge con immenso piacere.

Sandro Gros-Pietro

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