Questa monografia raccoglie otto saggi su Pirandello e la psicoanalisi, pubblicati sulla Rivista «Misure Critiche», nell’arco di un decennio (1989-1999), e, in appendice, un intervento su Luigi Pirandello pittore, letto al Teatro di Messina, il 3 marzo 2006, al Convegno: Pirandello e le arti “minori”, cinema, musica, pittura, in occasione del 70° anniversario della morte dell’Autore.
Da una rigorosa analisi biografica, e, attraverso l’attivazione del meccanismo delirante dell’io diviso, si snoda un articolato universo critico sul tema della disidentità: la scrittura pirandelliana coagula un permanente conflitto dei fantasmi rimossi e i personaggi diventano alleati e complici della dolente esistenza dell’Autore. Pertanto, assistiamo, sgomenti «agli attacchi contro l’io, che a noi pareva posto fuori di ogni possibile minaccia. L’edificio della nostra individualità, che noi credevamo formato tutto d’un pezzo, quasi un monolite granitico che rimaneva intatto come ultimo residuo d’ogni lavoro d’analisi, ci appare, invece, una fragile composizione…». Questa visione della vita psichica, intesa come dissociazione, tra “più e opposte personalità”, fu fortemente influenzata dalla lettura di “Les altérations de la personnalité” di Alfred Binet. Non attori, quindi, che recitano una parte, ma personaggi “incarnati”, “spiranti e semoventi”, partoriti dalla fantasia di chi ha abbandonato al loro destino i parti visionari della mente, senza la mediazione del testo scritto. La doppia identità e la defezione dell’io interagiscono: dalla “coscienza captiva” di Romeo Daddi e dai “beffardi spiriti” della metapsichica fino alla terapia dello psicodramma e al “teatro dei miti” degli ultimi anni. In tal modo, il nucleo di base di questa ricerca, a furia di essere rifranto e demoltiplicato, permetterà di individuare i fantasmi originari e le complesse declinazioni dell’alterità con un arsenale immaginario, il cui principio di realtà polarizza l’attenzione sul conflitto focale, che, di volta in volta, crea un’instabilità omeostatica.
In appendice: Luigi Pirandello pittore, un aspetto poco studiato della produzione pirandelliana, un lavoro che analizza la matrice psicologica dei suoi quadri e il loro straordinario valore artistico attraverso la parola dipinta. Tutto lo scenario di questo complesso universo viene indagato da Carlo Di Lieto, con una straordinaria capacità esegetica e con un’acuta strumentazione psicoanalitica, tracciando un’originale mappa di ricerca sulla disidentità e sul mistero insondabile della coscienza.

Anno Edizione

Autore

Collana

Recensioni

Non ci sono ancora recensioni.

Scrivi per primo la recensione per “«L’identità perduta»”

Il tuo indirizzo email non verrà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati