Il romanzo di Angelo Corbo, Memorabile viaggio nello spazio, sviluppa l’avventura fantastica vissuta da un insegnante romano che, terminato l’orario di lezioni, sale sull’auto per fare rientro a casa. Inopinatamente, la vettura viene avvolta dapprima da una nuvola di nebbia e successivamente risucchiata all’interno di una nave spaziale per cui inizia un viaggio nello spazio, con meravigliose visioni. Il protagonista avrà un incontro con gli alieni, che hanno abitato il pianeta Geostevalant, ormai rimasto al buio totale in quanto un Buco Nero ha inghiottito la sua stella Steantval. Le creature extra umane non hanno bisogno di cibarsi, quasi fossero angeli celesti ricevono l’energia dagli astri. L’incontro, infatti, è quasi paradisiaco, si svolge in dolcezza e in armonia. Gli alieni spiegano al protagonista terrestre le glorie e gli orrori compiuti dall’umanità sul pianeta Terra e l’assoluta necessità che il terrestre, ricondotto a casa, si adopri per correggere i destini dell’umanità. Il libro fa ricordare immediatamente la fantasia di Jules Verne sviluppata in Viaggio al centro della Terra, con la variante che Angelo Corbo compie un viaggio nello spazio, ma l’autentico obiettivo di Corbo rimane centrato sull’umanità e sugli errori e sugli orrori che essa ha compiuto e sta attualmente sviluppando contro sé stessa e contro la natura del Pianeta Azzurro. Avviene così una parallasse letteraria: narrando di Geostevalant e dei suoi abitanti – che hanno perduto il loro pianeta e che ora chiedono un lievissimo contributo organico al viaggiatore terrestre – l’autore parla dell’umanità e del rischio che essa corre a violentare sé stessa e il Pianeta.

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Ottobre

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