L’autore ha chiaro – per esperienze personali maturate nella propria infanzia – quanto un efficace strumento linguistico e concettuale, somministrato in età appropriata, apra alla conoscenza della realtà ed alle potenzialità espressive.
Il concetto, strumento potente di organizzazione del sapere, ci rende possibile selezionare, classificare e ordinare razionalmente, in una struttura gerarchica, le innumerevoli sensazioni che bersagliano quotidianamente la nostra mente.
Filosofi attenti hanno evidenziato in tutte le epoche – Socrate ne è l’esempio illuminante – l’importanza di questo strumento linguistico e hanno rivolto a esso i loro studi e le loro ricerche. L’autore fa di essi e delle loro teorie una rassegna esauriente analizzando il pensiero categoriale dalle sue origini all’attualità. Dopodiché traccia una storia delle rivoluzioni concettuali avvenute nella fisica degli ultimi cinquecento anni.
Infine, non senza elementi di originalità, descrive le prospettive dell’olismo e del riduzionismo come due categorie fondamentali della cultura contemporanea. Ma, in una visione unitaria di tale cultura, evidenzia opportunamente la complementarità delle due prospettive opposte cogliendo anche il valore di alcuni principi scientifici moderni sul piano umanistico e della prassi quotidiana.

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1 recensioni per Olismo e riduzionismo

  1. Alfredo Bianco

    Il terzo saggio filosofico di Renzo Montomoli costituisce un vero e proprio trattato sintetico di epistemologia. Il respiro è molto ampio: si spazia dai Presocratici a Lorenz (che ritiene biologicamente innate le categorie kantiane di costruzione trascendentale dell’esperienza) e si va ancora oltre a considerare, ad es., la teoria della materia vivente secondo P. Davies, o quella dell’entropia e della complessità in Prigogine, passando dalla relatività einstaniana fino alla meccanica quantistica delle particelle, con accenni al ‘bosone di Higgs’ che, come collante della massa, è stata definita la ‘particella di Dio’. Tutta la trattazione è filtrata sempre da due paradigmi, considerati modelli fondamentali di attività euristica: il Riduzionismo (utile all’approfondimento specifico) e l’Olismo (considerazione integrale e integrata di sistemi e sottosistemi) che ci consente una visione globale delle interazioni tra fenomeni, al fine di una comprensione graduale e flessibile dei vari modelli di osservazione e categorizzazione della cosiddetta ‘Realtà’. Non manca una decisa critica al comportamentismo, paradigma troppo angusto, che esclude l’enorme ‘iceberg’ dell’Inconscio e la possibilità di accedere introspettivamente ed intuitivamente ai modelli epistemologici, laddove per Montomoli la simpatia per la dimensione interiore ed affettiva traspare (in modo funzionale e talvolta latente) in ogni angolo, anche scientificamente affrontato, della sua opera. Colpisce, infatti, fin dalla prima pagina la dedica della sua profonda ricerca ai ‘genitori che non potevano sognare’: segno di un’eredità di saggezza e di duro lavoro, che Montomoli porta con sè, come fondamento esperienziale primario. E’ proprio quella dedica ci fa comprendere la volontà di chiarezza espositiva, la passione per la ricerca, la soddisfazione di avere, con sforzo e sacrificio, accumulato una cultura vastissima, che viene offerta ai lettori con avvincente generosità e con un linguaggio scorrevole e comprensibile: strumenti di lavoro che denotano l’interesse profondo dell’Autore per una materia vasta e difficile, ma tradotta con la delicatezza di chi, lungi dal chiudersi nel labirinto della complessità terminologica, vuole attrarre i lettori, anche quelli non specialisti, alla riflessione ed alla acquisizione dell’eterna saggezza di chi ‘sa di non sapere’, ma può, se vuole, gradualmente avvicinarsi alla scala della comprensione del mondo.

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