Prefazione

Eros Pessina è sicuramente un uomo moderno dal multiforme ingegno, essendo valente imprenditore di indicazioni stradali e di sicurezza, serio sportivo dilettantistico nella disciplina del canottaggio, cantautore di lungo corso nel settore della musica leggera di intonazione melodica, scrittore appassionato di Poesia, Narrativa, Storia e di saggi di politica. Un discorso ancora a parte andrebbe dedicato al suo sentimento di “servizio pubblico”, reso in politica a favore dell’organizzazione economico-sociale della Regione Piemonte e in particolare di Torino e di Busca, le sue Città del cuore.
Il nuovo libro, Pensieri e Parole sul Po, fa parte delle numerose pubblicazioni letterarie di Eros Pessina e si presenta come un prosimetro, cioè una collazione di testi in parte di natura sognante e interpretativa, cioè delle poesie; in altra parte, invece, di natura descrittiva e colloquiale, cioè delle prose. La tradizione del prosimetro – unione di poesia e di prosa – come ben si sa, accompagna per intero gli oltre settecento anni di storia della letteratura italiana, in quanto la si fa risalire a Dante Alighieri e al suo prosimetro Vita Nova del 1292. Ovviamente, rispetto alle origini letterarie di oltre sette secoli avanti, lo stile e anche i contenuti sono completamente cambiati, ma si tratta comunque di una raccolta composta a metà strada tra gli intenti realistici e descrittivi della prosa e quelli emotivi e sognatori della poesia.
Oltre che un prosimetro il libro assume le caratteristiche del canzoniere d’amore, anche in ciò riallacciandosi a un’antica tradizione letteraria che risale anch’essa fino ai tempi di Francesco Petrarca. Certamente, la forma del “dire le parole” è quella dell’attualità del XXI secolo in cui viviamo, per cui il testo è aperto alla più affrancata espressione possibile, bene scollegata da qualsiasi costrizione imposta dai canoni della tradizione in termini di rima o in generale di metrica.
Il libro consiste in una lunga passeggiata tra pensieri e parole condotta sia sulle sponde del fiume sia dentro la corrente – e anche contro corrente – del corso d’acqua. Lungo le sponde, sono per lo più passeggiate in compagnia della donna amata, di cui il Poeta non svela mai il nome. Nella corrente del fiume, invece, sono i momenti di solitudine e lo scatenarsi dei pensieri del Poeta che sono rivolti in sostanza a due soli punti cardinali: il Fiume e la Donna.
Il Fiume rappresenta il corso inarrestabile del tempo, la storia passata e quella che arriverà in futuro, i percorsi deputati e quasi prescritti della vita, in ossequio al tracciamento della corrente che il fiume impone all’interno dell’ambiente che le acque attraversano. L’ambiente è sia naturale sia costruito dall’uomo, nel senso che c’è molta natura, principalmente le acque e il verde degli alberi, insieme alle creature del fiume, dai gabbiani di città, agli anatroccoli, addirittura ai cinghiali. Contestualmente, sulle sponde del fiume c’è anche la Città, capoluogo del Piemonte, con i Castelli e le regge dei Savoia, i ponti, le strade, l’affaccendarsi quotidiano degli abitanti.
Il tema fondamentale del libro, tuttavia, è la donna amata, che appare come una divinità illuminante, capace di infondere armonia e serenità con il solo sorriso, il gioco degli occhi cerulei, l’eleganza delle mani e nel complesso l’armonia gestuale della persona: il movimento dei capelli, lo slancio del personale, l’eleganza della camminata, l’armonia della voce. Il tema poetico fondamentale dedicato alla Donna è la lode per la sua bellezza, che, dantescamente, non si limita a essere una questione di fisicità e di grazia della persona, ma è principalmente una bellezza dello spirito, dell’indole, della predisposizione a concepire e ad assecondare situazioni garbate, gradevoli, luminose e gioviali. In tale modo si restituisce alla Donna una competenza di illustrazione e di difesa del “bello della vita” che le è sempre stato riconosciuto fino dai tempi dell’antichità e che solo in questi ultimi anni di decadenza morale e artistica è particolarmente minacciato da manifestazioni di sopruso, di violenza, di privazioni e di umiliazioni contro le donne in generale. Uno dei valori maggiori di questo delicato e ricco libro, Pensieri e Parole sul Po, di Eros Pessina – forse, si tratta esattamente del valore principale – consiste nella giusta intonazione di canto amoroso con cui rivolgersi alla Donna, che è la fondamentale creatrice della vita sul Pianeta, nonché la portatrice di grazia e di pace nel consesso umano. Sotto questo profilo, il libro assume un importante valore sociale, formativo ed educativo, rivolto anche alla gioventù contemporanea, la quale ha davvero bisogno di ricorreggere i propri moduli di comportamento e di approccio verso il Gentil sesso.

Sandro Gros-Pietro