Presentazione

L’ultimo libro del poeta Renato Greco, Per quali vie, già dal titolo lascia intuire la pluralità delle soluzioni ovvero l’indeterminazione dei percorsi, un poco per lo stupore delle alternative percorribili e per altra parte per l’inevitabile meta conclusiva del viaggio destinale che tocca all’essere umano, quale che sia il cammino compiuto per raggiungerla.
Come sovente avviene nelle opere di Renato Greco l’accadimento reale ha il suo correlativo relativo sul versante della letteratura. Anche nel bosco delle parole esistono infiniti passaggi, sentieri, salti e dirupi, impervi tratturi e comode piste che corrispondono non solo agli stili di scrittura ma sostanzialmente investono il gran numero di argomentazioni e tematiche trattabili dalla parola poetica, che è sicuramente un linguaggio poliforme e poli-strutturato. Vi è, dunque, un gioco allo specchio tra ciò che accade nella vita e ciò che si riversa in inchiostro nelle pagine della letteratura, tenendo a mente che lo specchio riflette anche le immagini e le invenzioni delle cosiddette “Belle Arti” – la pittura, la scultura e la Musica – che sono sorelle dell’arte somma della parola, come Renato Greco non dimentica mai, per cui potrà accostare versi di Dante, con immagini di Van Gogh, con ballate e musiche popolari e con altri numerosi e affascinanti omaggi artistici.
Leggendo questo ricco e tutto sommato nostalgico libro di Greco non può non venire a mente il caso universalmente noto in tutto il mondo della “via” di Frank Sinatra, il quale ha iniziato a cantare nel 1969 la canzone scritta appositamente per lui da Paul Anka, My Way. La canzone avrebbe dovuto sigillare il ritiro al silenzio del cantante e l’abbandono delle scene. Come ben si sa Frank Sinatra continuò a cantarla riscuotendo immenso successo per ulteriori vent’anni sui palcoscenici di tutto il mondo. Lo stesso augurio rivolgiamo oggi a Renato Greco. L’incipit della canzone è bene citarlo, tanto appare indicativo del carattere del Poeta nativo di Ariano Irpino e adottato da Modugno: “Ora la fine è vicina / e quindi affronto l’ultimo sipario / Amico mio lo dirò chiaramente / ti dico qual è la mia situazione, della quale sono certo / Ho vissuto una vita piena / ho viaggiato su tutte le strade / ma di più, molto di più di ciò / l’ho fatto alla mia maniera”. Il ritornello centrale, che è divenuto il sigillo d’autore in tutto il mondo, è proprio questo: I did it my way, l’ho fatto alla mia maniera. Esattamente la stessa cosa ha fatto Renato Greco del suo estro di Poeta, che ha cantato in tutti i modi la vita: lo ha fatto Per quali vie. Cioè, lo ha fatto alla sua maniera.

Sandro Gros-Pietro

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