Prefazione

L’appuntamento annuale con un vasto campione rappresentativo della Poesia contemporanea italiana si è regolarmente rinnovato anche quest’anno e ha dato luogo al nono volume dell’Antologia Voci dai Murazzi, che ormai è divenuta una sorta di annuale Festival di Sanremo della Poesia italiana.

Il primo obiettivo è quello di evidenziare le novità che appaiono nelle proposte degli scrittori che partecipano alle selezioni. Abbiamo esaminato le poesie di centoventinove proponenti, dei quali ne abbiamo pubblicati appena novantadue. E ce ne dispiacciamo moltissimo, perché, data la qualità sempre crescente dei partecipanti, ci sarebbe piaciuto potere aprire a tutti la possibilità di essere inclusi nella rassegna. Motivi di bilancio hanno imposto un criterio di limitazione che pesa come un macigno sulla coscienza di chi scrive.

Il criterio della novità non necessariamente consiste con l’inclusione di giovani autori imberbi, che non mancano, ma che non sono la novità assoluta dell’Antologia. Infatti, da qualche tempo a questa parte si verifica il fenomeno della “fioritura tardiva”, come accade per i frutti che appaiono quasi a fine stagione. Sono sempre più numerosi gli scrittori che dopo una vita di lavoro di trenta o più sovente di quarant’anni, passati con il rovello silenzioso di volersi dedicare alla letteratura, ma di avere sempre rinunciato per gli obblighi imposti dal lavoro, raggiunta l’età pensionabile, sono ritornati agli appunti, ai quadernetti, ai calepini tenuti nel cassetto per tanti anni e hanno dato sfogo a una fiorente attività di scrittura.

Un Paese che scrive è composto da cittadini che credono ancora nel futuro. La scrittura è un segnale di attività culturale, di partecipazione alla vita, di progetto per un futuro migliore per tutti. Chi scrive diffonde sicurezza nella vita, ricerca della bellezza, emozioni del cuore sul boccascena della “declamazione onesta”. Sono numerosi i casi di autori che partecipano non certo per ottenere degli spazi di visibilità, avendone già raggiunta per loro conto in misura più che notevole, ma per compiere il dono della festa della Poesia: Isabella Michela Affinito, Elda Augusta Biagi, Paolo Cattolico, Elisabetta Darida, Sabina De Mori, Monica Fonti, Adelfo Maurizio Forni, Gabriella Mancini, Wilma Minotti Cerini, Adriana Mondo, Vincenzo Moretti, Antonietta Natalizio, Giovanna Nosarti, Aldo Sisto, Carolina Talarico, Maria Angela Zecca.

Sono significativi i nuovi autori che si affacciano alla scrittura, dopo un percorso di crescita e di studio interiore magari coltivato con profitto per anni, come è il caso di Paolo Barbagelata, una novità di assoluto rilievo; ne citiamo anche altri, Doriana Alba Granzotto, Marco Mauro, Lidia Menabò, Sandra Ruzza, Edoardo Uslenghi, Natale Vulcano e altri.

Le tematiche più ricorrenti fanno riferimento alla mozione degli affetti, nella quale possiamo distinguere il filone della poesia d’amore; la testimonianza civile e l’impegno etico, verso la pace, nonché verso il futuro del nostro Pianeta; molto diffusa è la poesia del vivere quotidiano, quasi in forma di diario. Si avverte in modo sempre più significativo una tendenza all’analisi e all’autoanalisi psicologica, tematica che ormai è incline a sopravanzare quella classica del racconto dell’Io-Poeta.

Si scrive da ogni parte del Paese, da Nord a Sud, da Est ad Ovest. Tendono quasi a scomparire dal linguaggio poetico le lingue in dialetto, il cui culto sta divenendo inevitabilmente meno diffuso, mentre si fanno sempre più normalizzate le inclusioni nella lingua italiana di espressioni e di neologismi derivanti dall’inglese.

Chi scrive è convinto che l’annuale Antologia Voci dai Murazzi sia uno strumento utile di confronto e di documentazione per avere un esempio campionario delle nuove tendenze in Poesia e anche per avere una mappatura degli Autori, che può essere un buono strumento di lavoro per i componenti di Giuria dei numerosi Concorsi Letterari dedicati alla Poesia Italiana.

Sandro Gros-Pietro

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Sandro Gros-Pietro