Gustavo Meltzeid nasce a Budapest nel 1895.
A Vienna consegue la laurea in professore di pittura e scultura. Ufficiale nella prima guerra mondiale nell’esercito austro-ungarico viene decorato con la Medaglia d’Oro per la vittoria di Caporetto. Ha un fisico eccezionale. Campione ungherese di lotta greco-romana negli anni in cui la nazione magiara è la più forte al mondo. Candidato alle Olimpiadi non può parteciparvi a causa di uno strappo muscolare. Il suo avversario, sempre da lui battuto, vincerà la medaglia d’oro.
Dopo la prima guerra mondiale si trasferisce in Italia, a Pianezza, vicino a Torino, per modellare i monumenti che il regime faceva erigere ai Caduti. Si sposa con Celeste Girotto da cui avrà un figlio nel 1941.
Idealista e avverso alle dittature, durante la seconda guerra mondiale entra nella Resistenza e nel CLN.
Col nome di “Maggiore Duller” opera con Ignazio Vian e Duccio Galimberti a Boves nel cuneese e poi col Generale Perotti a Torino.
Tradito, viene catturato e deportato come prigioniero politico. Sopravvive e torna. Riesce a far catturare il delatore, che nel frattempo è divenuto molto ricco essendosi impossessato di buona parte del Tesoro della IV Armata; lo fa processare e condannare. Meltzeid è l’unico testimone a carico. Il processo dura quasi un anno e i giornali nazionali ne seguono le vicende sulle prime pagine.
Gli vengono offerti incarichi politici che declina.
Scrive il diario.
Torna alla vita privata facendo il rappresentante e continuando a cimentarsi con la pittura e con la scultura.
Nel 1956 in Ungheria scoppia la rivoluzione. Gustavo spende tutto quanto possiede per raccogliere e spedire aiuti umanitari agli assediati, tramite la Croce Rossa di Vienna.
Morirà l’anno successivo per le conseguenze delle malattie riportate in prigionia.
In Ungheria è annoverato tra gli «Eroi Nazionali che hanno combattuto per la Libertà dei Popoli».
In Italia non ha mai ricevuto riconoscimenti.
LIBRI DI QUESTO AUTORE
I commenti sono chiusi