Pietro Mirabile, nato a Chiusa Sclafani (Palermo), è deceduto a Palermo nel 2001. Ha sempre insegnato materie letterarie nelle scuole superiori e statali di Palermo. Conseguì la laurea in lettere moderne nell’ateneo palermitano con una tesi in storia moderna. Da abilitato insegnò Italiano e Latino nei licei scientifici. Specializzatosi in Italiano e storia passò nei ruoli della scuola media dove rimase in organico fino al 1996. Ritiratosi in pensione, dopo quarant’anni di servizio, si dedicò alla vita culturale della città partecipando attivamente. Vinse anche l’abilitazione in latino superando con la 1074 la prova di un giudizio critico sul Pascoli direttamente in latino. Opere pubblicate: Luci ed Ombre, 1985; L’oro frantumato, 1988; L’anima del polo, 1991; Le apoteosi delle ceneri, 1993; La luce del Graal, 1995; Oltre la soglia, 1996; L’ora settima del mondo, 1997. I poemetti: Olocausto, Apostasia, Ramo di Basso Cassandra, Il cielo promesso.
Profilo critico: “Montagne maestose perforano i cieli”, “Stritola la zolla carica di sole”. L’attenzione, polarizzata da simili incontaminati gioielli, comprova una certa tendenza al frammentismo… Ma opere come La luce del Graal rappresentano la necessaria e risolutiva tappa dalla lirica all’epica ed allora le limitate porzioni del suo dettato sono da interpretare in un contesto epico come… miniature, didascalie a comprova che all’epica ci sia arrivato e ci voglia rimanere. Nel campo delle scelte stilistiche ricorre spesso l’ellisse dell’articolo che però mette in risalto l’uso icastico ed immediato di molti versi (Giancarlo Oli).
I versi di Mirabile costituiscono l’opera più singolare che abbia letto da tempo. C’è dentro un afflato di visione e di ricerca del vero che spesso coincide col ritmo del racconto. Allora il risultato è davvero esemplare (Giorgio Bárberi Squarotti).
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