Adriana Mondo è nata a Torino e risiede a Reano.
In poesia ha pubblicato: Poesie, Centro Studi Anna Kuliscioff, Torino 1987; Invisibili fili, Club dei Poeti, Massa Carrara 1998; I preludi, Centro Studi Cultura e Società, Torino 1990; Al guado delle tenebre, stampato in proprio, Torino 1992; Lucori d’ignoto da un estuario, Firenze Libri, Firenze 1994; Le stanze oscure, Personal edit, Genova, 1995; Lacerazioni, Ed. Anaphora, Torino 1998; Conclave d’amore, Arte e Poesia Panis, Torino 2000; Nel grembo oscuro del mondo, Genesi Editrice, Torino 2009, per il quale ha vinto il 3º premio ex aequo A.C.S.i. di Prato; Accordi, idem 2012.
Ha vinto il premio Santa Margherita Ligure – Franco Delpino 2013, sezione poesia inedita Menzione d’Onore su 738 partecipanti.
Ha vinto numerosi e importanti premi letterari.
È già apparsa sui numeri 17/18 e 29/30 della rivista Vernice di Torino.
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Fiaba
Fiaba a dismisura
adagiata tra le mie seduzioni
tu sei il battito
cardiaco alle stelle.
Quando scenderà la sera
sarò là ad attenderla
con l’abito bianco della colomba
tu sola mi porterai la luce.
In questo luogo non luogo
tra queste rive d’argento
io attendo in armonia
nel grigiore silenzioso
della mia vita.
(inedita)
***
Terra mia
Come ti amo terra mia.
Ti ricordo com’eri
bianca di luce, giallo ocra
ricoperta a tratti di sterco,
desolata e deserta.
Nel silenzio tu soffri,
di solitudine, sei abbandonata,
tu ogni giorno ti offri fiduciosa,
alle tende dei migranti,
quasi assetati d’inedia,
nell’attesa della pioggia, manna dal cielo.
Io qui esiliato, in terra a me straniera,
vivo ogni momento come un presente,
uomo senza patria,
uomo senza domani
Madre mi vedrai un giorno
ritornare a Te come pellegrino,
vincitore di tante battaglie,
ritornare al tuo seno per sempre.
(inedita)
***
La reale bellezza
Possano i giorni incontrare
la reale bellezza del creato
pur in assenza di sparuto uccello
o di trasparente cielo,
quando lungo nubi di sabbia
in frnatumi c’è solo il vento
che lacerato porta un lenzuolo
di carta a umili spettatori di sassi,
urleremo l’ininterrotta ferita
delle nostre mani, allora l’alba
sorgerà da cumuli di rabbia
per un evento ormai scordato.
Possano i giorni incontrare
lune e soli e viole
tutti i colori del mondo
dove più nulla si ode
solo i fringuelli saltano
da ramo a ramo.
(da Pomezia Notizie)
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