Nasce a Cavriago nel 1944, si laurea in medicina a Milano, ha vissuto a a Reggio Emilia ove ha esercitato la professione di medico specialista psichiatra fino alla sua morte, avvenuta il 14 aprile 2019.
L’esordio in poesia risale a Gli umani accampamenti, 1985; L’incombenza individuale, 1987; Dolci velenosissime spezie, 1989; Inventario del motociclista in partenza per la Parigi-Dakar, 1990; Rosmunda, Elmichi, altri personaggi di Evo Medio, 1991; Viaggio a Terranova con neri cani d’acqua, 1992; Le ancora chiuse figlie marinaie, 1994; La trasmigrazione atlantica degli schiavi, 1995; Il senso romanico della misura, 1996; Preghiera a Manitou di Cane Pazzo, 2001; Appunti ragionati di prossemica, 2002; Ammuina, 2009; Scaramazzo, 2012; Donne, 2019. Nel 1998 ha pubblicato la raccolta di saggi critici intitolata Il pesce di Ishikawa seguito nel 2006 da L’ultimo respiro di Cesare.
È inserito nell’almanacco paredro XX secolo/anno 2006 intitolato Un secolo in un anno.
Ha ottenuto numerosi riscontri premiali per la sua attività e ha partecipato a convegni di poesia.
Mantiene un’ampia collaborazione e un’attiva presenza con le riviste di poesia, tra le quali anche Vernice.
L’accostamento di Rossano Onano alla poesia interviene come fosse l’approdo non casuale del suo viaggio di ricerca intorno alla psiche dell’uomo. Si manifesta come viaggio à rebours, cioè un percorso che partendo dalla ricognizione intorno alla psiche umana punta a risalire ad una agnizione del linguaggio poetico. Onano realizza l’esatto sovvertimento della teoria classica, che, appunto, parte dalla definizione di linguaggio per arrivare alla rappresentazione della psiche. Da questo rovesciamento nasce quel gusto del contrario, della negazione, dell’antifrasi che tanta parte ha nella costruzione dell’ironia di Onano. L’ironia è il vero viaggio al termine della notte di Onano: l’ironia è la distruzione garbata e la messa in stato di accusa di ogni facile conquista della conoscenza. Solo la poesia – ossia l’unica voce di giullare tollerata al convivio dei sapienti – può edificare questa forma di sopra-sapienza-orfica che è l’ironia, nella speranza che Dio ami ridere.
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